DIGITAL MARKETING VS MARKETING TRADIZIONALE (2^ PARTE)

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27 Lug DIGITAL MARKETING VS MARKETING TRADIZIONALE (2^ PARTE)

Dove eravamo rimasti? Se non avessi letto la prima parte del post, o volessi rileggerlo, lo trovi QUI.

Riprendiamo gli ultimi spunti di riflessione:

  • In che modo, quindi, possiamo individuare le strategie di marketing più adeguate che utilizzino gli strumenti più idonei?
  • Quando è corretto puntare più sul web e quando è consigliabile usare anche strumenti tradizionali offline?

Diciamo subito che non esiste una risposta unica per tutte le situazioni, così come, abbiamo detto, la strategia più efficace è quella che integra in maniera ideale la promozione online con quella tradizionale.

Quindi, la risposta più corretta è quella che riesce a combinare nel modo più opportuno, in funzione della situazione, della tipologia di azienda e degli obiettivi, le due categorie di marketing.

Questa risposta sembra scontata, ma non lo è. Nel senso che bisogna essere capaci di comprendere, in funzione di tutto ciò, quale sia la combinazione vincente e tradurla in una strategia reale e concreta.

Quali sono le variabili che determinano la scelta? Vediamone alcune:

  • TARGET
  • OBIETTIVI
  • BUDGET
  • TEMPI

Saper definire questi elementi è fondamentale. Vediamo alcuni esempi:

Vendo servizi professionali. Per esempio sono un dentista. In che modo posso raggiungere i miei potenziali clienti? Quali sono i canali che utilizzano i miei potenziali clienti per trovarmi, sui quali, di conseguenza, devo essere presente?

In definitiva: in che modo posso farmi trovare dai miei clienti e in che modo posso trovarli io?

Si delineano due strategie: una attiva e una passiva. E sono entrambe importanti.

  • Dovrò puntare anzitutto al posizionamento del mio brand. Quindi fare in modo che un potenziale cliente che ha bisogno di un dentista possa pensare anzitutto a me, se non mi conosce fare in modo che trovi prima me e, oltre questo, percepire che io sia il migliore.
  • Quindi, fare in modo che si rivolga a me
  • Dovrò definire il profilo del mio potenziale cliente: localizzazione, età, abitudini
  • Dovrò rendermi visibile il più possibile. Dovrò puntare all’associazione mentale del mio potenziale cliente: dentista > mio brand
  • Dovrò raccogliere la quantità maggiore possibile di feedback e recensioni positive, online e offline, relative alla mia attività, alla qualità dei miei servizi.

A partire da questi elementi, definire la strategia giusta che, chiaramente, dipenderà anche dal budget che ho a disposizione.

Il budget è, di fatto, direttamente proporzionale alla potenza della mia proposta professionale. Non c’è nulla da fare: più l’investimento per la promozione è elevato, più risultati si raggiungono in tempi ristretti.

Chi afferma il contrario mi dica in quale modo. Sempre, chiaramente, a parità di soggetto che elabora la strategia. Chiaro che un consulente di marketing più capace permetterà di diminuire o scalare l’investimento, a parità di risultati.

Quindi, tutto ciò vuol dire che è possibile elaborare strategie vincenti anche con budget limitati.

Però bisogna essere chiari nell’affermare che qualsiasi dinamica di promozione di un’impresa ha bisogno di un’investimento.

Così come ogni attività d’impresa ha bisogno di un investimento. Definire un budget per la promozione è, però, fondamentale! Così come investire nella formazione del personale, nelle attrezzature, nelle infrastrutture.

Non esiste alcuna strategia di marketing a costo zero. Questo bisogna affermarlo nettamente. Investire zero in promozione vuol dire mettere l’attività sul mercato e aspettare passivamente che ti contattino i clienti, che ti entrino in negozio, che ti chiamino. O lavorare esclusivamente sul passaparola.

Al giorno d’oggi tutto ciò vuol dire essere praticamente invisibili. O, comunque, non utilizzare tutti gli strumenti di promozione che possono farti fare il salto di qualità. Con tutte le conseguenze del caso. 

La promozione è un costo, è vero, ma è anche, più propriamente, un investimento in grado di restituirti multipli indefiniti di quanto speso. In caso contrario non sarebbero azioni di marketing.

Altro elemento è il tempo. Vero che maggiore l’investimento, più veloci possono essere i risultati. Ma qualsiasi strategia di marketing ha bisogno dei suoi tempi per maturare e portare dei frutti. Chiunque ti prometta mari e monti immediatamente non sa di cosa parla.

Certo, possiamo avere campagne di advertising sui social network in grado di convertire in tempi strettissimi. Ma se alla base non c’è, anche in quel caso, uno studio attento delle variabili, si rischia di perdere considerevoli quantità di denaro, senza alcun riscontro. 

L’Advertising (contenuti a pagamento, pubblicità) deve essere uno strumento, una tecnica di promozione aziendale fondata su un’attenta conoscenza del mercato e delle sue abitudini. Per un prodotto scadente, di un’azienda mediocre, con una reputazione pessima, non c’è pubblicità che possa portare dei risultati.

Come potrai capire, non ha senso che io ti dica, nella nostra ipotetica attività del dentista, cosa è più importante tra l’avere un sito web e una presenza sui social network in grado di farti progredire e indicizzare in maniera ottimale sui motori di ricerca, di definire delle campagne di advertising; oppure se è più efficace fare uno spot TV o radio; oppure un’inserzione su un quotidiano; o tanto altro.

In funzione delle quattro variabili prima elencate, si potrà elaborare un piano di marketing ideale e, soprattutto efficace.

Tornando al titolo del post, che metteva in competizione le due tipologie di promozione, diciamo che normalmente i costi del digital marketing sono decisamente inferiori, rispetto alle tecniche tradizionali e, spesso, rendono molto di più, in termini di conversioni, quindi di nuovi clienti.

Ma non sempre è così e non sempre è vero che sono più efficaci. 

Ti faccio qualche esempio. 

Se io ho un ristorante in zona turistica, frequentato quasi esclusivamente dai turisti, è chiaro che dovrò lavorare sul posizionamento dei miei canali web e social, sulle recensioni nelle piattaforme apposite, nei circuiti web di promozione turistica, in maniera tale che il turista arrivi già nella mia zona sapendo che ci sono. 

Ma potrebbe essere ugualmente valida – e forse più economica – la soluzione offline, quindi, contatti con i tour operator, con le strutture ricettive, o, magari, attraverso volantini o brochure distribuiti localmente ai turisti.

Altro esempio.

Se la mia azienda produce e vende articoli per un target con età più elevata – per esempio degli ausili acustici – è probabile che una strategia offline possa essere più efficace, rispetto ad un’azienda che vende prodotti multimediali, per la quale sarà sicuramente più idonea una strategia di web marketing.

Insomma, bisogna avere strumenti e capacità per valutare caso per caso.

Come sempre, ti ringrazio per aver letto il mio post e, se vorrai, potrai lasciare i tuoi commenti o riflessioni pubbliche o in privato e prometto di risponderti.

Massimo Fadda

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